ORMAI SI GIOCA SU TUTTO: ALTRO CHE FRENO ALLA LUDOPATIA!
L’avvocato Simone Labonia si schiera con il nostro giornale, nello stigmatizzare e commentare il problema del “tutto è scommettibile“!
La ludopatia, o gioco d’azzardo patologico, rappresenta una delle dipendenze più subdole e in rapida diffusione nella società contemporanea. Questo disturbo, riconosciuto ufficialmente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, colpisce milioni di persone in Italia, creando effetti devastanti sia a livello personale che sociale. A rendere il problema ancora più complesso è l’ipocrisia delle campagne di sensibilizzazione, spesso promosse dagli stessi operatori del gioco d’azzardo, e la crescente liberalizzazione delle scommesse, che ormai abbracciano qualsiasi evento immaginabile, superando di gran lunga i confini tradizionali dello sport.
Le pubblicità sul gioco d’azzardo sono ovunque: in televisione, sui social media e persino sugli autobus. Messaggi allettanti promettono vincite facili e immediate, trasmettendo l’illusione di un successo alla portata di tutti. Eppure, accanto a questi slogan accattivanti, campeggia il monito “Gioca responsabilmente”, un’avvertenza spesso priva di reale efficacia. Questa dicotomia mette in luce l’ipocrisia delle campagne di sensibilizzazione che, più che scoraggiare, sembrano giustificare il gioco. Il risultato è che il numero di giocatori a rischio aumenta ogni anno, con conseguenze economiche e sociali gravissime.
Un tempo, le scommesse erano strettamente legate agli eventi sportivi: partite di calcio, corse di cavalli, e poco altro. Oggi, però, il panorama è completamente cambiato. Le piattaforme di gioco offrono la possibilità di scommettere su qualsiasi cosa: dalle elezioni politiche al meteo, fino al vincitore del Festival di Sanremo. Questo esempio è emblematico: migliaia di persone si lasciano trascinare dall’entusiasmo della competizione musicale, scommettendo su chi sarà il vincitore, l’artista favorito dal pubblico o perfino il colore dell’abito dei conduttori. Questo allargamento del campo da gioco rende l’azzardo un fenomeno onnipresente, normalizzandolo nella quotidianità.
Il problema non è solo economico, ma anche sociale. Chi soffre di ludopatia può cadere in una spirale di debiti, isolamento sociale e perfino criminalità. Le famiglie ne pagano il prezzo più alto, spesso costrette a fare i conti con problemi finanziari insormontabili e la perdita di un equilibrio relazionale. Nonostante la gravità della situazione, le misure adottate dalle istituzioni appaiono deboli e spesso orientate più alla regolamentazione del settore che alla tutela reale dei cittadini.
Le campagne di sensibilizzazione dovrebbero essere autentiche ed introdurre limitazioni più stringenti sulle tipologie di scommesse consentite e sulle modalità di pubblicità, vietando la promozione di giochi che alimentano la dipendenza. Infine, serve un maggiore impegno da parte dello Stato per garantire un sostegno efficace a chi soffre di ludopatia, attraverso percorsi di recupero accessibili e programmi di educazione preventiva.
Solo così sarà possibile contrastare un problema che, giorno dopo giorno, mina le fondamenta della nostra società.